Scarica gratuitamente l’articolo in formato PDF.
Newsletter n. 08 / Giugno 2024
a cura dello Studio Legale Tributario Torcello
in collaborazione con Confindustria ABRUZZO – Chieti, Pescara e Teramo
Questa newsletter porta la firma dell’Avvocato Davide TORCELLO e dell’Avvocato Giovanna BRATTI.
RIFORMA FISCALE
E NUOVE SANZIONI TRIBUTARIE:
RIFLESSI SUI REATI PENALI TRIBUTARI.
In attuazione della Legge delega per la riforma fiscale (L. n. 111/2023 del 09.08.2023), è stata prevista la riforma del sistema sanzionatorio tributario; da far confluire nel testo del Decreto Legislativo, così come approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei Ministri in data 24.05.2024 (su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze). Con ciò ridisegnando anche i confini e le interazioni fra l’ambito amministrativo / tributario e quello penale.
In particolare, secondo quanto parrebbe trasparire da tale testo, le novità introdotte dalla riforma interesserebbero sinteticamente i seguenti ambiti:
- le previsioni normative “comuni” tanto alle sanzioni amministrative quanto a quelle penali; con specifico riguardo: a) alle connessioni fra le diverse fattispecie sanzionatorie; b) alla modifica dei rapporti tra processo penale e quello tributario; c) l’introduzione di misure di compensazione tra le sanzioni da irrogare e quelle già irrogate; d) la riduzione delle sanzioni;
- la revisione delle sanzioni penali in relazione a determinati tipi di illeciti;
- una “maggiore” proporzionalità tra le condotte contestate e le relative sanzioni amministrative irrogate; con la modifica della disciplina relativa all’istituto della recidiva, del cumulo nonché della continuazione.
Ponendo l’attenzione su alcune delle modifiche che dovrebbero essere introdotte dal nuovo testo, emergerebbe un sistema sanzionatorio più “mite”; mediante la previsione di una riduzione delle sanzioni irrogate in relazione ai reati di:
- omessa dichiarazione: in relazione ai quali la sanzione dovrebbe corrispondere al 120% dell’ammontare delle imposte dovute; con la possibilità di procedere alla regolarizzazione con una sanzione pari al 75%, se la dichiarazione viene presentata dal contribuente oltre il termine di 90 giorni ed entro quello di decadenza del potere di accertamento da parte dell’A.E. (in assenza di formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o qualunque attività di accertamento);
- dichiarazione infedele: per i quali sarebbe prevista una riduzione della sanzione al 70% con possibilità di provvedere alla regolarizzazione con una sanzione pari al 50% (entità quantificata in base alle imposte dovute), laddove il contribuente presenti la dichiarazione integrativa entro la decadenza del potere di accertamento (prima della formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o di qualunque attività di accertamento).
È bene specificare che l’applicazione di tali disposizioni sarebbe limitata alle violazioni commesse a partire dal 01.09.2024; in deroga al generale principio del favor rei (il quale privilegia, tanto sotto il profilo penalistico tanto sotto quello processual penalistico, la figura dell’imputato / condannato).
Ciò in quanto le minori sanzioni non troverebbero applicazione per le violazioni passate; circostanza, probabilmente, rispondente ad “esigenze di cassa” da parte dello Stato.
Non ci resta che attendere, in concreto, quali saranno i risvolti operativi della riforma sanzionatoria di cui si ragiona.
Avvocato Davide TORCELLO
Avvocato Giovanna BRATTI
Scarica gratuitamente l’articolo in formato PDF.