Articolo pubblicato su Il Centro il 30 Aprile 2022
a cura dello Studio Legale Tributario Torcello.
L’articolo porta la firma dell’Avvocato Giovanna BRATTI e dell’Avvocato Davide TORCELLO
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Ciò all’interno del cd. Next Generation EU; ossia, un piano economico stanziato a livello eurounitario per la ripresa economica “post Covid-19”. Ma non solo: l’intenzione, infatti, sarebbe quella di “cogliere l’occasione” della pandemia, al fine di promuovere nuovi obiettivi ed opportunità economiche mediante un piano di investimenti in digitalizzazione, in ecosostenibilità ed in “resilienza”.
A livello nazionale, dunque, il cd. PNRR si pone in linea di continuità con tali dettami eurounitari; mediante la predisposizione di numerosi interventi (legislativi e governativi) in vari ambiti strategici.
Fra questi, un ruolo significativo è giocato dalle disposizioni varate in relazione al settore turistico (anche secondo quanto previsto dal capo I del D.L. n. 152/2021); che rappresenta, da sempre, un punto nevralgico per l’economia del nostro “Bel Paese”.
Misure previste in favore degli operatori del settore (strutture ricettive e agenzie di viaggio/tour operator); aventi ad oggetto, a titolo meramente esemplificativo: contributi a fondo perduto; finanziamenti; crediti di imposta ed altro ancora.
Ad oggi, secondo quanto previsto dal cd. PNRR, sarebbero ancora circa 12 le misure da portare a termine entro il 2026.
Gli obiettivi dichiarati nell’ambito di tale (ambizioso) programma risulterebbero sostanzialmente:
– da un lato l’incremento della capacità produttiva degli operatori del settore;
– dall’altro lato la promozione di un’offerta turistica innovativa, sostenibile e digitalizzata.
In via di estrema sintesi ed a titolo meramente esemplificativo, si riepilogano i principali interventi che dovrebbero interessare (almeno in linea teorica) il settore turistico.
Stanziamento di fondi volti all’incremento della competitività delle imprese turistiche; con particolare riferimento al cd. turismo sostenibile.
Il tutto risulterebbe finalizzato: a) al potenziamento delle infrastrutture e delle strutture ricettive (anche mediante la riqualificazione delle strutture già esistenti e la costruzione di nuove; nonché il miglioramento delle condizioni di accessibilità alle medesime strutture anche per soggetti con disabilità) b) all’implementazione della digitalizzazione delle strutture ricettive (anche attraverso l’introduzione di sistemi innovativi e l’introduzione di software e di strumenti digitali destinati al funzionamento delle stesse strutture).
Previsione di un credito di imposta; in relazione agli investimenti effettuati dagli operatori del settore.
Si tratterebbe di una misura agevolativa (riconosciuta in varia misura a seconda dell’operazione effettuata) predisposta in favore delle imprese turistiche; le quali hanno operato investimenti aventi ad oggetto interventi antisismici, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la digitalizzazione. Ciò anche mediante la compensazione del credito maturato; o la cessione del medesimo ad organismi finanziari (banche e/o istituti di credito).
Istituzione di un fondo nazionale del turismo; volto alla riqualificazione ed alla tutela del patrimonio alberghiero “caratterizzante” il nostro Paese.
L’obiettivo risulterebbe quello di valorizzare i borghi storici e le consuetudini tradizionali del nostro territorio; così stimolando, verso tali realtà, l’interesse del turista.
Creazione di un “hub” dedicata al cd. turismo digitale ed organizzazione di grandi eventi.
La “hub” del cd. turismo digitale consisterebbe in una piattaforma telematica; finalizzata a rendere possibile le relazioni, in modalità digitale (e “da remoto”), fra i vari soggetti operanti nel settore turistico (gli operatori turistici, le imprese turistiche e gli “stakeholders istituzionali”); così favorendo l’offerta e la promozione turistica con la creazione di una rete integrata (e digitale) fra gli operatori del settore.
Per quanto riguarda i “grandi eventi” in programma nel nostro Paese nei prossimi anni, l’intervento sarebbe mirato a scongiurare il cd. overtourism; mediante la creazione di siti e di percorsi alternativi nei quali convogliare l’attenzione del turista (e così evitare gli spostamenti di massa in un unico sito di interesse).
Prospettiva di riforma per la professione della guida turistica.
Si prevederebbe l’istituzione di un ordinamento professionale a livello nazionale; al fine di fornire un indirizzo uniforme e rappresentativo di suddetta professione. Si tratterebbe di un tema “caldo” ancora in discussione presso le competenti commissioni parlamentari.
Questo, ad oggi, lo “stato dell’arte” in ordine alla previsione ed all’attuazione delle misure delineate nel cd. PNRR per l’ambito turistico.
Non ci resta che attendere le prossime “mosse” da parte del Legislatore.
Avv. Giovanna BRATTI
Avv. Davide TORCELLO
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