“Patto per l’Export” e “Decretone” Rilancio: P.M.I. tra malumori e ripartenza.

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    Newsletter, n. 14 / GIUGNO 2020, di Confindustria CH-PE  a cura dello Studio Legale Tributario Torcello.

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    Da qualche giorno il mondo imprenditoriale è in subbuglio a causa della dichiarazione resa dal Presidente dell’I.N.P.S., Pasquale Tridico; il quale, in una recente intervista, si è espresso in merito alle aziende che (a suo esclusivo modo di vedere) non avrebbero riavviato la produzione poiché lo Stato, attraverso la C.I.G., provvede a coprire l’80% dell’ammontare della busta paga dei dipendenti (e, dunque, per una sorta di “pigrizia imprenditoriale”).

    Tra i primi a sollevare il proprio dissenso è stato il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi; il quale ha condannato il tenore delle dichiarazioni rese, atteso che molte imprese hanno anticipato la cassa integrazione.

    Decisamente più proficuo, in ogni modo, concentrarsi su quanto sta accadendo a livello nazionale; e, in particolare, su taluni degli sforzi compiuti per recuperare il terreno perduto a livello economico.

    Solo pochi giorni fa, infatti, il Ministero degli Esteri ed il Ministero del Lavoro, di concerto con il Presidente della Conferenza delle Regioni ed i rappresentanti delle imprese e del comparto agricolo, hanno provveduto a sottoscrivere un accordo (c.d. “patto per l’export”).

    Obiettivo di detto accordo è quello di far tornare ad essere competitivo il Made in Italy, attraverso un’azione concertata che prevede lo stanziamento di 1,4 miliardi di euro in favore delle imprese per progetti di promozione; comunicazione strategica; internazionalizzazione e formazione (soprattutto per piccole e medie imprese).

    Tra le parti coinvolte spuntano anche:

    l’agenzia ICE (Italian Trade& Investement Agency), la quale lancerà entro il prossimo settembre un bando per un piano di comunicazione strategica;
    SACE Simest, la quale finanzierà per quasi 600 milioni di euro (più altri 300 milioni a fondo perduto), anche nei Paesi Ue, i progetti di internazionalizzazione ed i programmi creati ad hoc per la formazione delle nuove figure professionali (i “Temporary Export Manager” ed i “Digital Manager”).
    Per quanto riguarda l’informazione, invece, verrà creato un unico portale pubblico di accesso ai servizi per l’export; con un utilizzo settorializzato e/o personalizzato per singoli settori e/o mercati di interesse.

    Attività, queste, fortemente sostenute ed incentivate; anche a seguito delle “spinte” operate dalle singole delegazioni di settore nella fase di concertazione nel piano di investimento.

    Ed ancora.

    Nelle scorse settimane è stato varato anche un secondo nuovo progetto (il “New Mission Marco Polo”); con la collaborazione dell’agenzia ICE (Italian Trade& Investement Agency) ed il CCPIT (il Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale), votato a consentire alle aziende italiane di creare nuove partnership commerciali estere a “burocrazia zero”.

    Ciò in quanto, a causa della pregressa diffusione della nota pandemia, non poche imprese tentennano oggi sulla possibilità di rimanere nel mercato cinese per il 2020.

    Oltre al citato “patto per l’export”, importanti decisioni si stanno assumendo, in queste settimane, circa il contenuto del cd. “Decretone rilancio”

    Nel testo del maxi-DL si dovrebbero reperire provvedimenti di diversa natura; dato che lo stesso dovrebbe constare di oltre mille commi ed un numero considerevole di provvedimenti d’attuazione.

    In ogni modo, si segnala che i rumors che si sono avvicendati in questi ultimi giorni tendono a focalizzarsi:

    – sull’estensione dell’Ecobonus anche per le “seconde case”, per gli alberghi e per gli immobili vincolanti, oltre che per il periodo di fruizione del medesimo (slittato al 2022);

    – l’estensione della garanzia della C.I.G. a lavoratori ed imprese (con un’eventuale scissione della proroga in due tranche: le prime 5 settimane potrebbero fruirsi entro il 31 agosto p.v, mentre le restanti 4 a partire dal 1 settembre p.v. fino al mese di ottobre p.v.);

    – lo slittamento delle scadenze fiscali a settembre (IRES ed IRPEF);

    – l’estensione dei contributi a fondo perduto ai professionisti ed al settore del turismo (attualmente predisposto solo in favore dei soggetti esercenti attività d’impresa, lavoro autonomo ed ai soggetti titolari di reddito agrario);

    – l’ampliamento della platea ed estensione della durata del bonus affitti (con la previsione di includere nella platea dei beneficiari anche i soggetti che hanno avviato l’attività d’impresa nel 2019);

    – il superamento dei requisiti catastali richiesti sull’immobile locato; dato che, contrariamente a quanto previsto ex art. 65 del Dl 18/2020, oggi il credito potrebbe riguardare anche la locazione di beni a uso non abitativo (dovendo verificare, a tale riguardo, il solo utilizzo effettivo che si fa dell’immobile).

    Dott.ssa Ida Salerno                Avv. Davide Torcello

     

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