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Newsletter n. 16 / Novembre 2023
a cura dello Studio Legale Tributario Torcello in collaborazione con Confindustria Chieti Pescara
Questa newsletter porta la firma dell’Avvocato Davide TORCELLO e dell’Avvocato Giovanna BRATTI.
Il pacchetto di correttivi relativi alla legge di conversione del cd. Decreto anticipi (D.L. n. 145/2023), collegato alla prossima manovra fiscale (la cui discussione in sede parlamentare dovrebbe avvenire fra il prossimo 29 e 30 novembre), parrebbe “riaccendere gli animi” in tema di “Superbonus 110”.
Secondo i rumors, infatti, sarebbero stati presentati, in Commissione Bilancio al Senato, degli emendamenti che tenterebbero di ottenere una (ennesima) proroga per beneficiare della maxi agevolazione edilizia. Linea operativa che, sebbene più vicina alle posizioni di Ance, parrebbe scontrarsi con le chiusure opposte sul tema, almeno fino agli ultimi tempi, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’ipotesi paventata nel pacchetto di emendamenti sembrerebbe prevedere la riapertura dei termini per la conclusione dei lavori; ciò con specifico riguardo ai cantieri in relazione ai quali, entro il 31.12.2023, sia stato presentato un “SAL” pari al 60% dell’intervento edilizio complessivo. Il successivo periodo di proroga, dunque, sarebbe funzionale all’ultimazione di tali lavori; i quali potrebbero essere oggetto di cessione del credito o di sconto in fattura.
Peraltro, i problemi relativi al tema del “Superbonus 110%” non parrebbero finiti.
Rimarrebbe ancora da sciogliere, infatti, il nodo relativo ai cd. crediti incagliati, maturati nel 2022; laddove non dovessero arrivare ulteriori proroghe e/o benefici, legati alle agevolazioni fiscali in campo edilizio.
La dead line per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle cessioni dei crediti di imposta, derivanti dai cd. bonus edilizi, è il prossimo 30 novembre; data a partire dalla quale si potrà comprendere l’ammontare effettivo dei crediti che rischiano, se non ceduti, di rimanere sulla piattaforma dell’A.E. o di “andare persi”.
Il rischio è quello che, a fronte della chiusura di istituti bancari (e simili) rispetto all’acquisto dei noti crediti di imposta, quest’ultimi diventino “non pagabili” e dunque inutilizzabili da parte del contribuente (che non riesce ad usarli nell’anno di competenza).
Queste ancora le questioni aperte in tema di “Superbonus 110%”; la cui sostenibilità finanziaria, a distanza di anni dalla propria introduzione, è ancora discussa. Occorre, per tale motivo, monitorare le prossime mosse a livello normativo / governativo; al fine di comprendere entro quali limiti e con quali modalità si potrà (o meno) continuare a fruire di tale misura.
Avvocato Davide TORCELLO
Avvocato Giovanna BRATTI
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