Decreti ” LIQUIDITA’ ” e “RILANCIO” convertiti in Legge.

    Condivi con :

    Newsletter, n. 20 / LUGLIO 2020, di Confindustria CH-PE  a cura dello Studio Legale Tributario Torcello.

    Scarica gratuitamente l’articolo in formato PDF.

     

    Negli ultimi giorni si è assistito alla conversione in legge del cd. “Decreto Liquidità” (D.L. n. 23/2020) e del cd. “D.L. Rilancio” (D.L. n. 34/2020); nonché all’emanazione del c.d. “Decreto Semplificazioni” (D.L. del 16 luglio 2020, n. 76).

    Grazie alla conversione del “Decreto Liquidità”, si è dato finalmente avvio all’attuazione dello strumento “Garanzia Italia”: misura straordinaria di supporto per le imprese colpite dall’emergenza Coronavirus, ideata per garantire liquidità e continuità alle attività economiche presenti sul territorio nazionale.

    Tramite esso, le attività commerciali potranno richiedere agli istituti bancari, sino al 31 dicembre 2020, un finanziamento (o l’apertura di una linea di credito) garantita da SACE S.p.A., nonchè contro-garantita dallo Stato italiano; e, dunque, accedere al fondo già stanziato con il “Decreto Liquidità”.

    La novità apportata da detta conversione risiede nella possibilità data alle attività di potere avvantaggiarsi di tale strumento di sostegno, anche nei casi di sottoscrizione di contratti di leasing e/o di factoring; un ampliamento, quindi, del novero dei beneficiari, pensato al fine di rendere detto strumento il più fruibile possibile.

    Ma non solo.

    Le garanzie rilasciate da SACE S.p.a. e contro-garantite dallo Stato italiano trovano un’estensione anche in ambito “Green New Deal”; ciò grazie alle previsioni contenute nel D.L. Semplificazioni.

    Infatti, dalla lettura dell’art. 64 del D.L. 76/2020 emerge che le P.M.I., potranno avvantaggiarsi dell’agevolazione per l’acquisto o l’acquisizione dei beni strumentali (c.d. “Nuova Sabatini”); le quali verranno erogate attraverso un unico pagamento delle somme richieste.

    Inoltre, in ossequio al recepimento dell’art. 20, c. 1, lettera b) del cd. “Decreto Crescita” (D.L. 30 aprile 2019, n. 34; convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58), i massimali richiedibili “lievitano”.

    Dal minimo precedentemente previsto (fissato a centomila Euro), si passa così alla somma minima di duecentomila Euro; mentre per la somma massima richiedibile (fissata precedentemente a quota 2 milioni di Euro), si arriva a 4 milioni di Euro.

    L’elemento di novità risiede non solo nella modificazione delle soglie – somme richiedibili, ma anche nella modalità di erogazione del contributo.

    Dalla precedente previsione (che prescriveva l’erogazione del beneficio di durata non superiore a cinque anni) si passa infatti, per le sole richieste di finanziamento non eccedenti i centomila Euro, all’emissione in un’unica tranche.

    Ed ancora.

    Con la conversione del “Decreto Rilancio”, vengono predisposte ulteriori agevolazioni fiscali e contributive in favore delle imprese dei settori tessile e della pelletteria; calzaturiero; della moda e degli accessori; degli eventi e delle fiere, nonché dell’agricoltura e della pesca.

    Se per il comparto moda (generalmente inteso) viene previsto un credito d’imposta del 30% sulle rimanenze di magazzino; per il settore degli eventi (ivi incluse le imprese del settore ricreativo e dell’intrattenimento, nonché dell’organizzazione delle cerimonie) è stato predisposto un contributo a fondo perduto (nel limite di spesa di 5 milioni di Euro) per l’anno 2020, con riguardo alle imprese che abbiano avuto una diminuzione del fatturato pari almeno al 50% (rispetto al 2019).

    Anche il settore fieristico e quello dell’agricoltura e della pesca hanno ottenuto la debita attenzione.

    Il primo, attraverso la previsione di un credito d’imposta per le spese sostenute nel corso del 2020 per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali all’estero che siano state disdette a causa della pandemia; il secondo, in quanto è stato riconosciuto l’esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali (dovuti dal 1° gennaio u.s. al 30 giugno u.s.).

    Nell’insieme, detto pacchetto di previsioni e sussidi tenta – per quanto possibile – di rilanciare, sostenere e far continuare l’esercizio dell’attività d’impresa del territorio nazionale.

    Notizie arrivano anche da Bruxelles: proprio in questi giorni, infatti, il Recovery Fund sembra aver trovato la sua quadra, e, con esso, gli aiuti (e le modalità di erogazione- fruizione) in favore degli Stati membri.

    Non resta che attendere, riprendendo le parole del Presidente Mattarella, un’accelerazione sul piano delle riforme.

    Dott.ssa Ida Salerno                Avv. Davide Torcello

     

    Scarica gratuitamente l’articolo in formato PDF