Articolo pubblicato su Il Centro del 30 settembre 2020, pagina “Abruzzo Economia”, a cura dello Studio Legale Tributario Torcello.
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Il nuovo piano strategico della Zona Economica Speciale della Regione Abruzzo, a seguito del visto positivo rilasciato da parte della Corte dei Conti, ha ormai trovato la propria definizione.
In tal modo, le imprese di nuova costituzione o quelle già esistenti sul territorio, grazie alla nuova area geografica (di ben 1.702,00 Ha) individuata all’interno del territorio regionale, potranno beneficiare di speciali condizioni; sia di tipo fiscale – finanziario che amministrative ed infrastrutturali.
Il D. L. n. 91/2017 (“Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”), agli artt. 4 e 5, sancisce quali condizioni debbano verificarsi ai fini della creazione di una zona economica speciale e quale cornice di incentivi ed agevolazioni possano essere dedicate a dette aree; prevedendo che l’istituzione delle suindicate zone speciali sia subordinata all’individuazione di zone comprendenti almeno un’area portuale (aventi le caratteristiche di cui al Regolamento UE n. 1315/2013) e che l’impresa beneficiaria delle agevolazioni connesse debba mantenersi nel territorio per almeno sette anni a far data dal completamento dell’investimento.
Inoltre, l’art. 6 lett. g) del D.P.C.M. n. 12/2018 sancisce che nei piani di sviluppo strategico, da presentarsi a corredo delle proposte di istituzione delle ZES, devono essere indicati i criteri e gli obiettivi che si intendono perseguire.
Inoltre, il sostegno finanziario previsto nel testo di cui sopra non dovrà prevedere oneri a carico delle finanze statali; dovendo dunque fondarsi sulle disponibilità dei Fondi Strutturali Europei, nonché sui Fondi Nazionali che finanziano i piani ed i programmi operativi già in vigore.
Nella nostra Regione, in particolare, alle agevolazioni finanziarie e fiscali già in vigore (quali, ad es., il credito d’imposta in favore delle aree rientranti nell’art. 107.3 della “Carta aiuti di Stato”; il Fondo di garanzia; i contratti di sviluppo; la Zona Franca Urbana; la Carta di Pescara; i provvedimenti speciali per le aree colpite dal terremoto; le azioni sostenute dai fondi strutturali europei per l’innovazione ed il sostegno all’occupazione FESR, FSE, FEASR, FC; gli accordi di programma) potranno aggiungersi nuove misure di sostegno; le quali dovranno essere individuate sia dall’Ente regionale che da quelli locali.
Ciò, nel rispetto delle leggi comunitarie, nazionali e regionali di riferimento.
E’ stata, pertanto, ipotizzata l’introduzione di molteplici “forme di aiuto” quali, ad esempio: convenzioni con istituti bancari ed intermediari finanziari; forme di premialità per eventuali bandi regionali di sostegno allo sviluppo ed all’occupazione; riduzione o esenzione sugli oneri e sulle imposte doganali (per le quote spettanti alla Regione ed ai Comuni interessati); modalità di esenzione delle imposte IRAP- IRES- IPEF- IMU- TASI -TARI (sempre nel limite delle quote spettanti alla Regione ed ai Comuni interessati).
Ed ancora, sarebbe stata la prevista la possibilità di: ridurre i contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a carico delle neo imprese nei primi anni di attività; creare esenzioni ed incentivi a favore delle Start – Up innovative; predisporre incentivi in favore della ricerca e dello sviluppo nel settore delle innovazioni tecnologiche o anche, di creare forme di sostegno per la formazione continua delle competenze dei lavoratori.
Il soggetto preposto all’amministrazione dell’area ZES sarebbe stato identificato nel “Comitato di indirizzo”; organo che dovrà: assicurare l’effettivo utilizzo dei servizi economico – tecnologici nell’ambito delle ZES; garantire l’accesso alle prestazioni di servizi da parte di terzi; monitorare che gli strumenti ideati garantiscano l’insediamento e l’operatività sia delle aziende già presenti nell’area speciale che dei potenziali investitori, anche internazionali.
Il territorio abruzzese, dal punto di vista delle aree produttive, risulta essere peculiare.
Fortemente caratterizzato dalla presenza del settore industriale (sia nell’area del Sangro – Aventino che nell’agglomerato industriale di Chieti Scalo – San Giovanni Teatino – Pescara, sia nel sistema dell’Information and Communication Techonology aquilano – ICT), può vantare una concentrazione di P.M.I. che caratterizzano il tessuto imprenditoriale per specializzazioni produttive (maggiormente insediate nel territorio del teramano).
Non solo: rilevante è anche la dotazione infrastrutturale che insiste sul territorio, la quale risulta essere superiore alla media del Mezzogiorno; sebbene essa necessiti, comunque, di essere sviluppata (sia dal punto di vista del raggiungimento delle medie nazionali, sia da quello di una maggiore e migliore fruibilità delle reti di comunicazione).
Pertanto, per la nostra Regione, un’occasione come questa non può che risultare gradita; con l’auspicio che essa risulti foriera di una prospera stagione di investimenti e crescita dell’intero territorio.
Avv. Davide TORCELLO Dott.ssa Ida SALERNO
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