21 marzo 2020
Con l’entrata in vigore del cd. Decreto “Cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020 n. 18), il sostegno riservato alle attività imprenditoriali pare aver trovato una prima manifestazione concreta.
In particolare, sono state predisposte misure agevolative per l’accesso al credito (tramite il sistema bancario e l’utilizzo del Fondo centrale di garanzia); nonché in tema di sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi e, parimenti, di altri adempimenti fiscali.
È stata, inoltre, prevista la possibilità per le imprese (le quali abbiano ceduto un credito pecuniario esigibile) di trasformare (al verificarsi di determinate condizioni), in credito d’imposta, le imposte anticipate. Il tutto in misura non eccedente il 20% del valore nominale dei crediti predetti; i quali devono essere determinati, nel valore nominale, in una somma massima di 2 miliardi di euro.
Detti crediti non saranno produttivi di interessi e potranno essere utilizzati senza limiti di importo; utilizzati in compensazione; ceduti od essere chiesti a rimborso.
E’ stata introdotta la possibilità di prorogare i contratti sottoscritti fra imprese e gli istituti bancari; gli intermediari finanziari ed i soggetti abilitati alla concessione di credito sul territorio nazionale. Ciò con riferimento ai prestiti non rateali (aventi scadenza contrattuale in una data antecedente il 30 settembre 2020) e fino alla data del 30 settembre 2020.
Potranno, altresì, sospendere sino a detta data il pagamento dei canoni o delle rate di leasing; le rate dei mutui, nonché tutti gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche se perfezionati per il tramite di cambiali agrarie. Non potranno, invece, essere revocati (in parte o totalmente), sempre sino al 30 settembre 2020, gli importi accordati per le aperture di crediti a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi sui crediti esistenti già al 29 febbraio 2020.
Dal punto di vista dell’accesso al credito, le imprese possono essere assistite dalle garanzie dello Stato per il tramite della Cassa depositi e prestiti S.p.A.; essendo garantita fino all’80% l’esposizione debitoria assunta.
Anche per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura si segnala l’istituzione di uno specifico fondo; avente dotazione pari a 100 milioni di euro e finalizzato alla copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante ed alla ristrutturazione dei debiti.
Ed ancora, agevolazioni economiche provengono anche dal lato fiscale e contributivo.
Sono oggetto di differimenti e sospensioni, infatti, i versamenti delle ritenute; dei contributi previdenziali ed assistenziali; nonché quelli relativi ai premi per l’assicurazione obbligatoria sino al 30 aprile. Sono inoltre sospesi, anche per le attività che abbiano la sola sede operativa in Italia, i termini per far fronte agli adempimenti fiscali e contributivi; ciò a far data dall’8 marzo e sino al 31 maggio.
È disposta, inoltre, la sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli Enti impositori ed ai versamenti dei carichi affidati all’Agenzia della riscossione; oltre al potenziamento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Vengono previsti incentivi anche per l’acquisto dei sistemi informatici per la diffusione del c.d. “smart working”; per la produzione e la fornitura dei dispositivi medici, oltre che per l’integrazione salariale rivolta ai lavoratori pubblici e privati.
Sebbene gli sforzi compiuti dal Governo tramite la stesura e l’approvazione del D.L. “Cura Italia”, ciò non parrebbe ancora sufficiente a far fronte ai danni che la nota pandemia ha arrecato (e, ragionevolmente, arrecherà) all’economia. Tuttavia, rimangono ancora numerose difficoltà per le imprese; duramente colpite nel proprio tessuto produttivo e commerciale.
Per ulteriori approfondimenti, si veda la Newsletter del 21 marzo 2020 redatta per Confindustria Chieti – Pescara.
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