VOUCHER 3I – Start_Up Innovative e Brevetti

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    In attesa di scoprire le misure fiscali “definitive” contenute nella Legge di Bilancio per il 2020, è stato pubblicato (nella Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 2019) il Decreto del 18 novembre 2019 del Ministero dello Sviluppo Economico per l’attuazione dell’agevolazione cd. “Voucher 3I – investire in innovazione”.

    Le risorse finanziarie stanziate per il triennio 2019 – 2021 dovrebbero aggirarsi circa a 6,5 milioni di Euro per ciascun anno.

    Si tratta, in particolare, di una misura agevolativa introdotta dal Decreto Crescita (D.L. n. 34/2019 convertito con modificazioni nella Legge n. 58 del 28 giugno 2019); la quale consente alle start-up innovative di valorizzare i propri investimenti tecnologici attraverso la presentazione e lo sviluppo di brevetti.

    I soggetti beneficiari, infatti, sono rappresentati dalle start-up innovative come previste e regolamentate dal D.L. del 18 ottobre 2012 (convertito con modificazioni dalla Legge n. 221 del 17 dicembre 2012); vale a dire, quelle società di capitali costituite al fine di perseguire quale oggetto sociale “la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.

    Il voucher consiste nella possibilità per le imprese beneficiarie di acquisire servizi di consulenza relativi:

    • all’accertamento e controllo della brevettabilità dell’invenzione (anche tramite ricerche di anteriorità preventive) per un importo di Euro 2.000, oltre I.V.A.;
    • alla predisposizione della domanda di brevetto (e conseguente deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi) per un importo di Euro 4.000, oltre I.V.A.;
    • al deposito all’estero della domanda nazionale di brevetto (in altre parole: si tratta di un’estensione all’estero di una domanda nazionale) per un importo di Euro 6.000, oltre I.V.A.
    • Da tali somme, restano escluse (chiaramente) le spese vive rappresentate, in particolare, dai costi e dagli oneri riguardanti tasse e diritti per il deposito della domanda.

    Sono previsti alcuni limiti per l’accesso alla misura.

    È bene specificare, infatti, che ciascuna impresa può usufruire del voucher per un massimo di tre brevetti in un anno.

    Altra limitazione concerne i “soggetti erogatori” della consulenza.

    Essi devono essere necessariamente consulenti in proprietà industriale o avvocati; iscritti in appositi elenchi predisposti rispettivamente dall’Ordine dei consulenti in proprietà industriale e dal Consiglio Nazionale Forense. Tali soggetti assumono l’obbligo di non richiedere ulteriori compensi per l’espletamento delle prestazioni sopra indicate rispetto a quelli oggetto di “copertura finanziaria voucher”.

    Il diritto al pagamento, inoltre, matura solamente a fronte della consegna da parte dell’impresa del voucher al professionista; ciò una volta che quest’ultima abbia beneficiato dei servizi di consulenza.

    Il soggetto gestore della procedura di accesso alla misura agevolativa in discussione è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. (Invitalia); i cui rapporti con la Direzione generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico verranno regolati attraverso un atto convenzionale (da predisporre nel prosieguo).

    Le modalità e i termini di presentazione della domanda e gli ulteriori aspetti applicativi saranno poi oggetto di una Circolare del Direttore generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico.

    Ebbene, risulta evidente che il “Voucher 3I” si pone in continuità con quel pacchetto di misure predisposto dal Legislatore al fine di incentivare gli investimenti, da parte delle imprese, in innovazione tecnologiche declinate in ogni singolo aspetto societario (attraverso il Piano Nazionale “Industria 4.0”; l’acquisto o “ammodernamento” dei beni strumentali e attrezzature; la valorizzazione di prodotti innovativi e brevetti; ecc…).

    L’intenzione è quella di stimolare gli imprenditori ad investire sulla propria realtà aziendale, attraverso processi di innovazione tecnologica e digitale; al fine di aumentare gli standard qualitativi dei sevizi offerti e la competitività sul mercato.

    Non ci resta che aspettare, dunque, i risvolti pratici di tale nuova misura ed il grado di riscontro da parte della platea degli imprenditori; che intendano accedere ai servizi di consulenza in tema di innovazione tecnologica e brevetti.

    Avv.to Giovanna BRATTI

    Avv.to Davide TORCELLO

     

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