Il Ministro per gli Affari Europei Amendola, facendo seguito a quanto preannunciato lo scorso 14 febbraio in occasione di un incontro svoltosi presso Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, ha comunicato che 290 delle 333 imprese aquilane interessate dalla procedura di infrazione europea (avviatasi nel 2015) non dovranno restituire i tributi sospesi in seguito alla verificazione del terremoto del 2009; il cui ammontare si aggirava intorno ai 130 milioni di euro.
E’ questa la conseguenza dell’accettazione del protocollo proposto dal Governo italiano (Ministero per gli Affari europei) alla Direzione per la concorrenza della Commissione europea; il quale aveva definito in maniera innovativa i requisiti richiesti alle imprese beneficiare della nota sospensione tributaria.
I criteri così individuati (tra i quali le imprese hanno dovuto sceglierne uno, con autodichiarazione) sono tre:
1) quello “di prossimità” (che interessava le imprese che nei tre anni precedenti il terremoto del 2009 avessero maturato il proprio giro d’affari all’80% compreso tra Abruzzo, Marche, Molise, Lazio, Emilia Romagna, Puglia e Umbria);
2) quello dell’“applicazione retroattiva del regolamento de minimis”;
3) quello della ampliamento dei danni ritenuti ammissibili.
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