L’approvazione in Senato della Legge di conversione, con modificazioni, del cd. “Decreto Fiscale” (D.L. n. 124/2019) e la conclusione del primo passaggio dell’iter parlamentare per la promulgazione della Legge di Bilancio 2020 (con la votazione, da parte del Senato, del maxi emendamento promosso dal Governo): questo, ad oggi, lo “stato dell’arte” sulla manovra economica e finanziaria che verrà.
In questi giorni, infatti, le Camere sono al lavoro per definire gli ultimi aspetti delle misure e degli interventi che andranno a caratterizzare il panorama fiscale ed economico nazionale del 2020.
Rispetto al testo definito dal Governo il 26 ottobre 2019, la Legge di conversione ha apportato alcune modifiche in tema di: compensazioni; apparato sanzionatorio relativo ai reati tributari; misure per il contrasto all’evasione; modello 730; scadenze fiscali; modalità elettroniche di pagamento; fiscalità locale.
Tali variazioni, riportate nelle righe che precedono a titolo meramente esemplificativo, rappresentano in verità solo alcune delle novità introdotte dal Legislatore in sede di conversione.
Sul punto, di grande impatto risultano le modifiche apportate al regime penale tributario previsto dal D. Lgs. n. 74/2000; le quali si dirigono nella direzione di un generale inasprimento dell’impianto sanzionatorio. Ciò attraverso da un lato, la previsione di sanzioni penali più “severe”; e dall’altro, mediante l’abbassamento delle soglie di punibilità del fatto.
Si aggiunge, inoltre, accanto allo strumento della confisca obbligatoria per equivalente (già disciplinata dall’art. 12 bis del D. Lgs n. 74/2000) un ulteriore strumento di contrasto all’evasione, ovvero la cd. “confisca per sproporzione o allargata”.
Il nuovo art. 12 ter del D. Lgs sopra citato prevede che in caso di condanna (o di patteggiamento della pena) per determinati delitti in tema di imposte dirette sul reddito o in materia IVA, si applica la confisca di cui all’art. 240 bis c.p. (rubricato “Casi particolari di confisca”). Nello specifico, si estende la possibilità, per i reati più gravi, di procedere alla confisca di denaro, beni o altre utilità nelle ipotesi in cui il condannato non sia in grado di giustificarne la provenienza e di cui risulta averne titolarità o disponibilità (anche per interposta persona fisica o giuridica) in valore sproporzionato rispetto al proprio reddito.
Tale disposizione disciplina specificamente i casi ed i presupposti di applicazione della misura.
In senso apparentemente opposto, sembra dirigersi l’estensione, emersa in sede di Legge di conversione, della causa di non punibilità dell’integrale pagamento del debito tributario (prima che il soggetto interessato abbia contezza dell’apertura di un procedimento penale o di qualsiasi altra attività amministrativa di accertamento promossa a proprio carico) anche ai reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.
Occorre, da ultimo, specificare che il Legislatore ha introdotto l’art. 25 quinquiesdecies nel D. Lgs. n. 231/2001; così estendendo la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche in relazione alla commissione dei reati tributari di cui agli artt. 2, 3, 8, 10 e 11 del predetto D. Lgs n. 74/2000 (che entrano, dunque, a pieno titolo nel novero dei cd. “reati presupposto”).
L’intento del Governo, poi confermato ed ampliato in sede di conversione, si traduce sostanzialmente nel rafforzamento degli strumenti amministrativi (quali, ad esempio: pagamenti elettronici; analisi di rischio; limiti alla compensazione di crediti erariali) e penali (inasprimento del quadro sanzionatorio di riferimento ed estensione del raggio di operatività di alcune misure anche in tema di responsabilità delle persone giuridiche) che concorrono a contrastare l’evasione fiscale.
La lotta al fenomeno evasivo rappresenta uno dei baluardi del nuovo Decreto Fiscale; e, presumibilmente, tale indirizzo orienterà anche la manovra finanziaria che sarà contenuta nella Legge di Bilancio 2020.
Le modifiche introdotte dalla Legge di conversione sembrano dunque porsi in un solco di continuità con le linee programmatiche stilate dal Governo; anzi, pare che il Legislatore (almeno negli intenti dichiarati) abbia ancor di più accentuato una matrice “rigorosa”.
Attenderemo, dunque, di conoscere i risvolti pratici delle misure contenute nella manovra fiscale appena approvata; ciò anche al fine di valutare se le “contromisure” predisposte dal Governo per gli evasori, in ambito amministrativo e penale, abbiano portato buoni frutti.
Avvocato Giovanna Bratti e Avvocato Davide Torcello.
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