Decreto Crescita e Circolari. Nuova Sabatini

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    Il nuovo volto della “misura Sabatini”

    alla luce del Decreto Crescita e della Circolare MISE del 22 luglio 2019

    Un iter semplificato e condizioni di accesso all’agevolazione più ampie: questo è il volto assunto dalla “Nuova Sabatini” alla luce delle modifiche introdotte dall’art. 20 del Decreto Crescita (D.L. n. 34/2019, convertito in L. n. 58/2019).

    Si tratta di una “misura per i beni strumentali”, introdotta dal D.L. n. 69/2013 (convertito in L. n. 98/2013); consistente in un’agevolazione predisposta dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) al fine di accrescere le possibilità di accesso al credito delle imprese ed aumentare, così, la competitività del settore produttivo ed industriale.

    La platea dei soggetti beneficiari è costituita dalle micro, piccole e medie imprese (PMI) che non si trovino in condizioni di difficoltà e di dissesto economico (società, dunque, regolarmente costituite e non sottoposte a procedure concorsuali); che abbiano la sede legale in uno Stato membro, a condizione che collochino una sede operativa nel nostro territorio nazionale; e che non abbiano ricevuto – rimborsato – depositato in un conto bloccato aiuti di Stato considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea.

    Non sono previste esclusioni relative al settore di operatività dell’azienda richiedente (inclusi gli ambiti della pesca e dell’agricoltura); con la sola eccezione delle imprese che operano nell’ambito finanziario e assicurativo ed in relazione alle attività connesse all’esportazione ed agli interventi subordinati all’utilizzo preferenziale di prodotti interni rispetto a quelli importati.

    Gli investimenti sostenuti riguardano l’acquisto (anche attraverso il leasing) di macchinari; attrezzature; impianti; beni strumentali ad uso produttivo ed hardware; nonché software e tecnologie digitali.

    L’agevolazione consiste nella concessione, da parte di Banche ed intermediari finanziari (aderenti alla Convenzione stipulata fra il MISE; l’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.), di finanziamenti alle PMI, finalizzata a sostenere gli investimenti sopra richiamati. A ciò si aggiunge, altresì, lo stanziamento da parte del MISE di un contributo rapportato agli interessi sui medesimi finanziamenti (previsti nella misura di 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575 % per gli investimenti in tecnologie digitali ed investimenti cd. “industria 4.0”).

    Le modalità operative di erogazione del contributo erano state inizialmente disciplinate dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze del 25 gennaio 2016.

    Si prevedeva, nello specifico, la possibilità per le PMI di ricevere un contributo (quantificato sulla base di un finanziamento per una durata massima di 5 anni) per l’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature funzionali all’esercizio dell’attività di impresa.

    Successivamente, la Circolare Ministeriale n. 14036 del 15 febbraio 2017 aveva delineato precisamente l’iter per la richiesta di concessione del finanziamento ed il relativo piano temporale di erogazione (specificandone le singole quote annuali).

    In tale quadro, si inserisce il disposto dell’art. 20 del Decreto Crescita recante “modifiche alla misura Nuova Sabatini” relative ai soggetti finanziatori; all’incremento dell’importo finanziato, nonché alla possibilità di ottenere, entro determinati limiti quantitativi, l’erogazione in un’unica soluzione.

    La portata applicativa delle suddette novità normative è stata chiarita, da ultimo, dalle indicazioni contenute nella Circolare del MISE n. 296976 del 22 luglio 2019 (ad integrazione e parziale modifica di quanto contenuto nella precedente Circolare del 2017).

    Per quanto riguarda il primo profilo, si è proceduto ad estendere la platea dei soggetti finanziatori: essi potranno essere non solo le banche e gli intermediari autorizzati all’attività di leasing finanziario; ma anche gli altri intermediari autorizzati dall’art. 106 del Testo Unico Bancario (come agenzie di prestito e Confidi).

    La domanda per l’erogazione del contributo, inoltre, può essere proposta solo attraverso la piattaforma on line disponibile sul sito del MISE e la compilazione di 3 diversi moduli: la dichiarazione di ultimazione investimento (modulo DUI), sottoscritta con firma digitale dal legale rappresentante dell’impresa e riportante l’elenco dei beni strumentali oggetto di investimento; la richiesta di unica erogazione (modulo RU), sottoscritta con firma digitale dal legale rappresentante dell’impresa e contenente le quote annuali di contributo, come delineate nel piano di liquidazione indicato nel decreto di concessione della misura; la richiesta di pagamento (modulo RP) relativa al versamento delle quote successive alla prima, da inoltrare annualmente al MISE.

    Con riferimento al secondo aspetto, il Decreto Crescita ha innalzato l’ammontare dei finanziamenti da 2 milioni di Euro sino a 4 milioni di Euro; raddoppiando il tetto massimo previsto dalla precedente disciplina. Il MISE, nella Circolare del 22 luglio 2019, ha precisato che le domande presentate attraverso le precedenti modalità, che dovessero comportare il superamento del limite quantitativo di 2 milioni di Euro, saranno trattate secondo le condizioni poste dalla normativa vigente.

    Per quanto concerne il terzo ed ultimo punto, è stata introdotta la possibilità, per i beneficiari, di usufruire di un’unica erogazione nelle ipotesi in cui il finanziamento richiesto in una data successiva al 1 maggio 2019 non sia superiore all’importo di 100.000 Euro.

    È bene sottolineare che, a tal fine, il parametro preso in considerazione è costituito dalla delibera del soggetto finanziatore.

    La “Nuova Sabatini” ne esce, dunque, rafforzata: le novità normative ed i chiarimenti ministeriali attribuiscono una veste del tutto innovativa alla “misura dei beni strumentali”, che si qualifica come uno strumento sempre più appetibile per le imprese che mirino alla propria crescita economica.

    Ciò comporta, automaticamente, l’aumento di competitività dei settori produttivi in quanto le aziende saranno in grado di assicurare, attraverso gli investimenti in nuove attrezzature e tecnologie digitali, standard qualitativi più alti e una maggiore concorrenzialità nel mercato di riferimento.

    Avv. Giovanna BRATTI

    Studio Legale Tributario Torcello

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