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Newsletter n. 013 / Novembre 2022
a cura dello Studio Legale Tributario Torcello in collaborazione con Confindustria Chieti Pescara
Questa newsletter porta la firma dell’Avvocato Davide TORCELLO e della Avvocato Giovanna BRATTI.
Da tempo, si avvertono preoccupazioni in merito alle distorsioni che alcuni operatori del settore parrebbero operare in ambito di cd. Superbonus 110% di cui al D.L. n. 34/2020 (convertito con s.m.i. dalla L. n. 77/2020). Tale agevolazione fiscale, lungi dall’intento legislativo che ne aveva animato l’introduzione, parrebbe rivelarsi come una “occasione ghiotta” per la commissione di reati economici / fiscali; da parte di coloro che tenterebbero di sfruttare indebitamente i benefici fiscali derivanti da tale misura agevolativa.
Il cd. Superbonus consiste in una detrazione fiscale da scontare nella misura del 110%; con riferimento alle spese sostenute dai contribuenti per la realizzazione di specifici interventi edilizi (finalizzati, a mero titolo esemplificativo, all’efficienza energetica; al consolidamento statico; alla riduzione del rischio sismico degli edifici, etc…). Ciò nei limiti, alle condizioni ed entro le tempistiche dettate dalla normativa di riferimento.
In alternativa a tale detrazione, è possibile beneficiare del cd. Superbonus mediante l’effettuazione di una scelta per un contributo anticipato; che assume le vesti di:
Non si possono sottacere le conseguenze, anche in ambito penale, derivanti da un utilizzo distorsivo ed elusivo dei predetti benefici fiscali; con applicazione, da parte delle autorità competenti, di misure cautelari in materia.
Sul punto occorre segnalare la recente sentenza n. 40867/2022 (ultima, in ordine temporale, di 5 pronunce allineate) della Corte di Cassazione; la quale, in ambito di reati connessi al cd. Superbonus, si è pronunciata in merito all’utilizzo della misura cautelare del cd. sequestro preventivo con riferimento all’art. 321 c.p.p.. Per il tramite di tale misura cautelare infatti si era proceduto al congelamento dei crediti di imposta, oggetto di condotte fraudolente, che erano presenti nel cassetto fiscale dell’intermediario (che li aveva, illo tempore, acquistati).
In particolare, i Giudici di legittimità hanno confermato la possibilità di procedere al sequestro, in misura preventiva, in danno della Banca all’interno del procedimento connesso ai cd. reati da Superbonus; ciò nonostante la configurazione, all’interno del medesimo procedimento penale, dell’istituto bancario quale parte offesa. La finalità del sequestro preventivo consisterebbe nell’impedire che la libera disponibilità di tali crediti (ritenuti quali “cose pertinenti” al reato) possa aggravare o prolungare le conseguenze del reato per il quale si procede; rendendoli inutilizzabili anche per il terzo beneficiario (seppure in buona fede).
Unica soluzione: rivalersi sul debitore / reo.
Non si possono dunque sottacere le “controindicazioni” derivanti da una distorsiva applicazione della disciplina relativa al cd. Superbonus; la quale, oltre che apparire un “terreno fertile” per l’avvio di contenziosi in ambito civilistico e tributaristico, sembrerebbe implicare numerosi risvolti penalistici.
Avvocato Davide TORCELLO
Avvocato Giovanna BRATTI
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