22 marzo 2020
Facendo seguito all’emanazione di misure restrittive degli spostamenti e dell’esercizio di attività commerciali, il Governo ha recentemente predisposto un articolato sistema di interventi; finalizzato nel suo complesso ad arginare gli effetti negativi – economici e non solo – della pandemia ormai nota come “Coronavirus”.
È stato, da ultimo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17 marzo il “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020); contenente un pacchetto di misure volte al potenziamento del sistema sanitario, nonché al sostegno di lavoratori, imprese e famiglie.
Diverse le previsioni di rilievo in materia tributaria. Queste ultime interessano, da un lato, la sospensione delle scadenze fiscali; dall’altro, l’interruzione (momentanea) delle attività di accertamento e/o di riscossione condotte dai competenti Enti.
L’impianto normativo di tale intervento è stato dunque predisposto, almeno nelle proprie linee generali, nel corpo del Decreto. Ad oggi, tuttavia, si attendono le istruzioni operative ufficiali.
In ambito tributario si segnala lo slittamento dei termini previsti per i versamenti e gli adempimenti spettanti ai contribuenti.
È stata stabilita una sorta di “mini proroga” al 20 marzo dei versamenti con scadenza il 16 marzo (incluse le somme dovute a titolo di contributi previdenziali; contributi assistenziali e premi assicurativi obbligatori), da effettuarsi nei confronti della P.A.
Si è previsto, inoltre, la sospensione dei pagamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali ed assistenziali, nonché dei premi assicurativi obbligatori anche nei confronti degli esercenti attività in ambito sportivo dilettantistico; ristorativo; dei trasporti; culturale e sociale – ricreativo. Per tali soggetti – compresi gli operatori del settore turistico recettivo – risultano sospesi anche i versamenti a titolo di IVA in scadenza nel mese di marzo.
I pagamenti dovranno poi essere effettuati (senza applicazione di interessi e/o sanzioni) in un’unica soluzione entro il 31 maggio; o, in alternativa, mediante la rateizzazione per un massimo di 5 rate mensili a decorrere dal mese di maggio 2020.
Con particolare riferimento agli adempimenti ed ai versamenti fiscali, occorre segnalare il “congelamento” dei rispettivi termini. Per i contribuenti aventi il domicilio fiscale (o sede legale; o sede operativa) in Italia sono sospesi sino al 30 giugno, infatti, tutti gli adempimenti diversi dai versamenti e distinti dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e dalle trattenute relative alle addizionali regionali e comunali (aventi una scadenza compresa fra l’8 marzo ed il 31 maggio.
Per gli esercenti attività di impresa e per i liberi professionisti è opportuno, invece, operare una distinzione in base al fatturato conseguito (in base se al di sotto o al di sopra della soglia di 2 milioni di euro per di ricavi e/o compensi conseguiti) nonché all’ambito territoriale di riferimento. Ed infatti, sono previste misure agevolative di sospensione con particolare riferimento agli adempimenti fiscali ed al versamento delle somme dovute a titolo di ritenute alla fonte sui redditi da lavoro dipendente (ed assimilati); di IVA; di contributi previdenziali ed assistenziali, nonché dei premi assicurativi obbligatori.
Sotto un ulteriore profilo, occorre sottolineare anche la sospensione dei termini relative alle attività svolte dagli Enti impositori e dei carichi affidati agli Agenti della Riscossione (ex artt. 67 e 68 del D.L. “Cura Italia”). Dall’8 marzo sino al 31 maggio, infatti, è stata disposta la sospensione dei termini concernenti le attività di liquidazione, di accertamento, di riscossione e di contenzioso poste in essere dagli Uffici; ciò anche con riferimento alle scadenze previste nelle procedure di interpello.
Per il medesimo periodo, la sospensione è stata estesa anche alle scadenze riguardanti i versamenti da effettuarsi a titolo di entrate tributarie e non tributarie; derivanti dalle cartelle di pagamento (o altri atti esattivi; comprese le ingiunzioni fiscali degli Enti territoriali). Sul punto, l’Agenzia delle Entrate ha emanato la risoluzione n. 12/E del 18 marzo; fornendo chiarimenti ed istruzioni operative per la concreta attuazione delle previsioni contenute nel Decreto.
Ulteriori misure agevolative sono state poi previste in ambito economico – finanziario. Si pensi, in proposito, ai crediti di imposta per gli esercenti attività commerciali; al bonus per lavoratori dipendenti; alle agevolazioni in tema di finanziamenti per le PMI.
Il cd. “Decreto Cura Italia” si rivela essere, dunque, un complesso tentativo attuato dal Governo per reagire alla situazione emergenziale che ha colpito duramente il nostro Paese.
Per ulteriori approfondimenti, si veda l’articolo del 22 marzo redatto per il quotidiano “Il Centro”.
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